La Papessa - Magici Tarocchi Calabresi

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La Papessa

I tarocchi in dettaglio
II - LA PAPESSA
La Terra sotto l’influenza della Luna.
La Papessa è la stasi, il riposo dopo la battaglia.
La separazione dall’unità e l’abbandono del caos equivalgono ad un conflitto. L’enigma iniziale.
Sposa celeste. Dama della conoscenza esoterica, la porta tra i mondi e santuario divino ed umano.
La coppia feconda intimamente legata all’unità e annunciatrice della trinità.
L’Anima genitrice.

In origine è la primitiva Gaia, Gea la generatrice dalla propria sostanza e di seguito di tutte le forme viventi diventando due e moltiplicandosi all’infinito.
Demetra, sorella di Zeus, si identifica come figlia della terra Rea e del tempo Crono, sono le dee dei ritmi della natura e della natura stessa, dei cicli della vegetazione e patrone dei culti e dei riti iniziatici legati al mistero della vita e della morte.
Col tempo i misteri in loro onore si sono amalgamati, ma l’immortalità dell’anima è sempre rimasta il loro credo fondamentale.

Numero 2: È attribuito alla madre. Nella coppia è simbolo d’unione.
È la bipolarità e perciò anche simbolo d’opposizione e di conflitto.
1 e 0, 10 nel sistema binario vale 2. L’esistenza e la non esistenza. Il positivo e il negativo.
Il dualismo su cui si basa ogni dialettica.
Tutto ciò che è giusto è doppio, posto sotto il segno dei principi contrari. La prima dinamica si concretizza nell’equilibrio instabile. Tutto si trasforma.

Nosside (Locri Epizefiri, IV secolo a.C. ca. – III secolo a.C. ca.) fu la più grande poetessa della Magna Grecia di età ellenistica.
Detenne, probabilmente, un tiaso femminile, legando il suo nome al culto della dea Afrodite, particolarmente venerata a Locri.
Le si attribuiscono dodici epigrammi di argomento vario, di cui uno forse spurio. La sua poetica, come quella di Saffo, è un canto alla vita, alla bellezza femminile ed alla dolcezza dell'amore, con una personale impostazione velatamente filosofica.

Il busto di Nosside è di Francesco Jerace (Polistena, 26 luglio 1853 – Napoli, 1937) fu un importante pittore e scultore italiano, esponente della scuola napoletana a cavallo del 1900.
A Francesco Jerace è dedicato il museo civico di Polistena.

I capitelli con fiore di melograno sono al Museo Nazionale d’Archeologia di Reggio Calabria.

La statuetta votiva d’Afrodite è custodita nel Museo Archeologico Nazionale di Crotone.
Nata nella spuma del mare dai genitali di Urano evirato da Crono,  Afrodite è la dea della bellezza, dell'amore, della generazione e della primavera.

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