Il Bagatto - Magici Tarocchi Calabresi

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Il Bagatto

I tarocchi in dettaglio
I - IL BAGATTO
Influenza solare e lunare con protezione di Mercurio.
Il Bagatto è il simbolo della dinamica originale e del potere.
La sua attività è rivolta all’esterno, il suo dinamismo senza sosta lo mette in relazione col simbolismo del mercurio detto anche argento vivo che ha la proprietà d’amalgamarsi facilmente con l’oro.

Ermes, Mercurio era in origine legato alla fecondità, alla fertilità e al culto fallico e per estensione all‘agricoltura, si è trasformato nel tempo acquistando nuovi attributi e diventando protettore dei crocevia e dei mercanti, dei viandanti e dei messaggeri. È dio dei sogni, della parola, dell’eloquenza e della divinazione.
È il genitore del dio Pan, il tutto, è il signore dei 4 elementi fondamentali.

Numero 1: l’Unità. L’Unico. L’Unità madre dei numeri. Il Principio di tutte le cose da dove tutto prende inizio.
Simbolo unificatore. Tutto è nell’unità. La pietra eretta. L’uomo attivo.
Per i pitagorici l’uno non era un numero.

Ad interpretare il “Bagatto”, nella figura di Italo, l’elegante statua romana del “togato” del Museo degli scavi dell’antica città di Scolacium a Roccelletta Borgia
Gli Enotri sono una popolazione protostorica della penisola italica (XV-XII secolo a.C.), si sarebbero poi divisi in tre culture: Itali, Morgeti e Siculi.
Italo fu re degli Enotri e da lui in seguito presero il nome gli Itali e l’Italia.
Antioco di Siracusa nel V secolo a.C. scriveva:
« L'intera terra fra i due golfi di mari, il Nepetinico [S. Eufemia] e lo Scilletinico [Squillace], fu ridotta sotto il potere di un uomo buono e saggio, che convinse i vicini, gli uni con le parole, gli altri con la forza. Questo uomo si chiamò Italo che denominò per primo questa terra Italia. E quando Italo si fu impadronito di questa terra dell'istmo, ed ebbe molte genti che gli furono sottomesse, subito pretese anche i territori confinanti e pose sotto la sua dominazione molte città »

Il petaso è un copricapo a falde larghe usato nei viaggi o, più in generale, per ripararsi sia dal sole che dalla pioggia, inizialmente macedone, fu usato dagli antichi greci e poi dai romani. Poteva essere di cuoio, di feltro o di paglia, fornito di sottogola.
In particolare era il copricapo di Ermes.

Silhouette dell’Italia.
I tre colori della bandiera italiana compaiono in alcuni passi della Divina Commedia, Dante non poteva pensare all'Italia unita, ma evidentemente alle virtù teologali, la fede, la speranza e la carità, che poi furono simboleggiate nella bandiera.
« Tre donne in giro da la destra rota
venian danzando; l'una tanto rossa
ch'a pena fora dentro al foco nota;
l'altr'era come se le carni e l'ossa
fossero state di smeraldo fatte;
la terza parea neve testé mossa; »
(Divina Commedia, Purgatorio, 121/126)


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