Asso di Spade - Magici Tarocchi Calabresi

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Asso di Spade

I tarocchi in dettaglio
XXIIII - L'ASSO DI SPADE o di PICCHE
L’elemento gassoso. L’Aria.

La Spada, simbolo guerriero, rappresenta il principio della lotta, ma è solo uno strumento comandato dalla volontà e dalla ragione.
L’Anima prende coscienza della molteplicità infinita delle forme.

L’aria è simbolicamente associata al soffio ed alla parola, è uno dei 4 elementi fondamentali ed è considerato come maschile e attivo.
La spada assiale e polare è anche simbolo fallico con valore generatore, conficcata nel suolo origina sorgenti.
Rappresenta nella connotazione spaziale la stasi ed il movimento con funzione di sintesi e misura.
La croce formata dalla spada è metallica e dinamica a differenza della lignea assimilata all’albero di vita che unisce la terra al cielo.
La spada fiammeggiante illumina simbolicamente con la parola le tenebre dell’ignoranza.






Numero 24 : 12 + 12 = la doppia dozzina. Le dodici ore di luce e le dodici ore della notte formano il giorno.
I 24 giudici dell’Universo e i 24 Saggi de l’Apocalisse.

Spada in bronzo Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.
L’Età dei Metalli nella sua evoluzione dall’età del Rame (3500-2500 a.C.), passando all’età del Bronzo (2500-1000 a.C.) per finire all’età del Ferro (X-VIII sec. a.C.) è ben presente nei reperti archeologici della regione.
È nelle necropoli, dove i membri delle élites ponevano i simboli del loro prestigio, nella speranza, evidentemente, di perpetuarlo anche nell’eventuale vita nell’aldilà, che si possono trovare armi nel caso degli uomini e ornamenti per le donne.
Ma è la ceramica a testimoniare dei stretti rapporti degli itali con i mercanti provenienti dall’Egeo e da Micene, che introducono una tecnologia più avanzata per la produzione del vasellame, con argille depurate lavorate al tornio e cotte in fornaci ad alta temperatura.
Le comunità indigene erano strutturate in società piuttosto evolute con un ceto emergente il cui potere si esprimeva nella possessione di ricchezze e nell’assumere ruoli primari nelle attività belliche.
Il vasellame importato dalla Grecia e dall’Oriente è indice dei contatti precoloniali degli indigeni coi naviganti greci che  intensificando i rapporti economici e politici con gli abitanti della Calabria, prepararono le basi per la fondazione delle colonie.

Diadema in oro Museo Archeologico di Crotone.
Era (in greco antico: Ἥρα, Hera) è una divinità della mitologia greca, figlia di Crono e Rea.
Nella religione greca era una delle divinità più importanti, patrona del matrimonio, della fedeltà coniugale e del parto, era considerata la sovrana dell'Olimpo ed i suoi simboli erano la vacca ed il pavone.
Nella mitologia romana la sua figura corrisponde a quella di Giunone.

Alto 5 centimetri per 37 di lunghezza, il Diadema Aureo di Hera Lacinia è una corona in lamina d'oro sulla quale si sviluppa una decorazione a treccia, ottenuta a metallo battuto, e definita a cesello composta in alto da una linea di ramoscelli di mirto con foglie e bacche sostenute da fili intrecciati in oro (simbolo dell’unione coniugale). Le foglie collocate in basso potrebbero essere foglie di vite (simbolo di vita e rinascita). La qualità artigianale del Diadema Aureo è di alto livello, anche se non è possibile fare raffronti con altri oggetti votivi simili pervenuti in ottimo stato di conservazione.
La corona doveva cingere la testa del simulacro della dea, e l'effige della testa coronata di Hera, presente su alcune monete dell'antica Kroton conferma questa ipotesi.





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